Giro d’Italia 2019, Froome: “Forfait sofferto, ma tornerò presto. Bernal già pronto per vincerlo”
Chris Froome sarà il grande assente sulle strade del Giro d’Italia 2019. Vincitore della scorsa edizione, con una rimonta da capogiro su Simon Yates (Mitchelton-Scott) confezionata grazie a una cavalcata solitaria di 70 chilometri nella frazione con arrivo a Bardonecchia, il portacolori del Team Sky ha preferito non difendere il titolo e dare l’assalto alla quinta vittoria al Tour de France, dopo che nel 2018 ha dovuto cedere lo scettro al compagno di squadra Geraint Thomas dovendosi accontentare della piazza d’onore. Dopo mesi di incertezza, anche una volta annunciati i percorsi dei primi due GT del 2019, il Keniano Bianco ha comunicato la propria intenzione di dare la priorità alla Grande Boucle “lanciando” il giovane colombiano Egan Bernal sulle strade della Corsa Rosa.
Tra gli ospiti della serata andata in scena al Teatro Sociale di Pinerolo in onore del Giro, che in Piemonte arriverà quest’anno il 22 (Novi Ligure) e 23 maggio (con la Cuneo-Pinerolo per celebrare Fausto Coppi), il 33enne britannico è tornato sulla sua decisione: “Quella compiuta sul Colle delle Finestre è stata l’impresa individuale più bella della mia carriera – ha raccontato alla Gazzetta dello Sport – e quel Giro la corsa a tappe più difficile che abbia vinto. È stata una decisione ardua quella di non difendere il titolo nel 2019, ma non c’è dubbio che al Giro tornerò presto.
Quest’anno il team britannico avrà Egan Bernal come leader: “Lo ritengo già pronto per vincere, la Corsa Rosa sarà una grande opportunità per lui. Il Tour de France l’anno scorso è stato il suo primo grande esame. Ovvio che, trattandosi di una gara che si deciderà in montagna – aggiunge al Corriere dello Sport – è sicuramente un punto di forza per lui. Anche se ha solo ventidue anni, secondo me può farcela con il supporto della squadra: è maturo, motivato e attento”. Dopo il Tour, invece, Froome parteciperà ai Mondiali nello Yorkshire: “Ma mi interessano meno, anche se saranno in Gran Bretagna. Penso che Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), sia più adatto: è un velocista che rende bene su certi percorsi. Ma farò di tutto per essere in forma. Vorrei invece vincere l’Olimpiade di Tokyo 2020, ma i risultati non si ottengono da un giorno all’altro e in certi appuntamenti non si improvvisa niente”.
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